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Come a scaldarsi al rogo dell’aurora S’è accoccolato l’acero nostro. Io porto di mia voglia spettinata la testa, Lume a petrolio sopra le mie spalle. Visite Leggi Modifica Modifica wikitesto Cronologia. Stuoie d’oro di versi srotolando, Vorrei parlare a voi teneramente. Il brano è stato ripubblicato nel nell’album Gulliver, la luna e altri disegni ed è contenuta nelle raccolte Collezione [1] , Confessioni di un malandrino. Stuoie d’oro di versi srotolando, Vorrei parlare a voi teneramente.

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Dobbiamo verificare che l’email a cui è associato questo account sia veramente la tua. Ho voglia d’essere la vela gialla Verso il paese cui per mare andiamo. È questa la più grande confessione Che mai teppista possa confidarvi. Lascia un commento Annulla risposta Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Come grata ritorna quella birichinata: Dalla mia testa come uva matura gocciola il folle vino delle chiome voglio essere una gialla velatura confessionf verso un paese senza nome. È benefico allora ricordare Il rauco ontano e l’erbeggiante stagno, E che mi vivono da qualche parte Padre e madre, infischiandosi del tutto Dei miei versi, e che loro son caro Come il campo e la carne, e quella pioggia fina Che a primavera fa morbido il grano verde.

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confessione malandrino

La falce dell’aurora ha già tinnito Fra confesskone del crepuscolo. Ed in mente mi torna quello stagno che le canne e il muschio hanno sommerso ed i miei che non sanno di avere un figlio che compone versi ma mi vogliono bene come ai campi, alla pelle ed alla pioggia di stagione confesione sarà che chi mi offende scampi dalle punte del forcone. Certo non siete diventati belli, E Iddio temete e degli acquitrini le viscere.

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Malandrini vive in lui la primigenia impronta Del monello campagnolo. Enviada por BrunoTraduzida por Ellen.

Confessioni di un malandrino

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Sono rimasto lo stesso, con tutto il cuore. Password Compilare il campo Password Il campo Password deve avere almento 6 caratteri Le password devono coincidere. Dalla mia testa come uva matura gocciola il folle vino delle chiome voglio essere una gialla velatura gonfia verso un paese senza nome.

Mi son gradevoli i grugni insudiciati dei porci, E nel silenzio notturno l’argentina voce dei rospi.

√ Testo | Testi canzoni | Confessioni di un malandrino – Angelo Branduardi su Rockol

Stuoie d’oro di versi srotolando, Vorrei parlare a voi teneramente. Mi son gradevoli i grugni insudiciati dei porci, E nel silenzio notturno l’argentina voce dei rospi. Non si gelava il cuore a voi per lui, Scalzo nelle pozzanghere d’autunno? In altre lingue Brezhoneg Condessione collegamenti.

Visite Leggi Modifica Modifica wikitesto Cronologia. Dal nido di quell’albero le uova per rubare salivo fino in cima ma sarà la sua chioma sempre nuova e dura la sua scorza come prima.

Voglio bene alla patria benchè afflitta di tronchi rugginosi m’è caro il grugno sporco dei suini e i rospi all’ombra cpnfessione.

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Poveri genitori contadini certo siete invecchiati, ancor temete il signore del cielo e gli acquitrini genitor che mai non capirete che oggi il vostro figliuolo è diventato il primo fra i poeti del paese ed ora con le scarpe verniciate malandrjno col cilindro confessoine testa egli cammina. Mi piace che mi grandini sul viso la fitta sassaiola dell’ingiuria, mi agguanto solo per sentirmi vivo al malandino della mia capigliatura.

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Pacifico – racconta “Se bastasse il cielo”. È benefico allora ricordare Il rauco ontano e l’erbeggiante stagno, E che mi vivono da qualche parte Padre e madre, infischiandosi del tutto Dei miei versi, e che loro son caro Come il malandtino e la carne, e quella pioggia fina Che a primavera fa morbido il grano verde.

confessione malandrino

Stuoie d’oro di versi srotolando, Vorrei parlare a voi teneramente. Amo molto la patria! Io, severo maestro, son venuto A celebrare cofessione topi ed a cantarli. Il tuo account MyRockol necessita di una serie di azioni da parte tua per garantirti la fruizione del servizio.

Confessioni di un Malandrino

E magari vuoi saperne di maladrino Ho Capito. Teneramente malato di memorie infantili Sogno la nebbia e l’umido delle sere d’aprile.

confessione malandrino

Son malato di infanzia e di ricordi e di freschi crepuscoli d’Aprile, sembra quasi che l’acero si curvi per riscaldarsi e poi dormire. Ho voglia d’essere la vela gialla Verso il paese cui per mare andiamo.